Sarche di Madruzzo

 

Investimenti e sostenibilità per il territorio

  La riattivazione della linea di cottura di Sarche ha rappresentato un importante investimento per Heidelberg Materials che si realizza nel pieno rispetto dell'ambiente. Attività produttive, lavoro e sostenibilità del territorio possono coesistere quando si rispetta il territorio in cui si opera e le risorse naturali che esso offre.

Ed è questo il modo di essere e di operare dell' Azienda: produrre con le tecnologie più avanzate, nel pieno rispetto delle normative vigenti, ma anche spingendosi più avanti, migliorando il proprio processo produttivo, ponendo la doverosa attenzione non solo all’ambiente, ma anche ai proprio lavoratori in termini di sicurezza sul lavoro, sviluppo del capitale umano e delle risorse. Operare in modo sostenibile a 360° non solo nei confronti delle comunità locali e dei clienti, ma anche verso chi lavora con e per noi.

Per una comunicazione trasparente e chiara con tutti i nostri stakeholder abbiamo deciso di realizzare questa pagina, in costante aggiornamento, in cui pubblicheremo informazioni e approfondimenti, contenuti multimediali e terremo sempre aggiornati i nostri stakeholder sullo stato di avanzamento dei lavori in corso, che hanno portato alla riattivazione della linea di cottura dell'impianto nei primi mesi del 2022.


DOMANDE E RISPOSTE

 

Perchè Heidelberg Materials ha deciso di riattivare la cementeria di Sarche di Madruzzo?

Con Sarche, l'Azienda torna a investire e ad assumere in Italia: la scelta industriale di riattivare la linea di cottura dell'impianto, con un investimento di 5 milioni di euro, è motivata dalle opportunità di mercato presenti in quest’area.
Con la ripresa della produzione vogliamo offrire un migliore servizio ai nostri clienti del Nord-Est. Di fatto, i prodotti di Sarche di Madruzzo caratterizzano già diverse opere del territorio, tra cui: il nuovo Tunnel ferroviario del Brennero, il centro residenziale e commerciale Walther Park a Bolzano e la Circonvallazione di Merano, la ristrutturazione della scuola secondaria a Dro,
il viadotto SS 45 bis della Gardesana Pregasina, la sistemazione della strada comunale a Ranzo, la realizzazione barriere e banchettoni S.P. 18, per citarne alcune. 
Siamo la cementeria più a Nord – Est in Italia e con i nostri prodotti andiamo a rispondere a una richiesta del territorio fornendo un prodotto “a km zero” senza necessità di trasporti su gomma di lungo percorso.


 
Che risvolti occupazionali ha comportato la riapertura della cementeria?

Noi siamo già una realtà produttiva locale storica, operativa a Sarche dagli anni ’60 e siamo parte di questo territorio e della sua comunità. 
Alle precedenti 20 persone si sono aggiunti circa 30 nuovi colleghi. Abbiamo privilegiato le assunzioni locali e solo laddove non è stato possibile trovare personale con le necessarie competenze tecniche si sono effettuate ricerche al di fuori del territori. Dal punto di vista occupazionale c'è stata  un’importante ricaduta anche per l’indotto con il coinvolgimento di circa un centinaio di altri lavoratori.

La ripresa della piena funzionalità della cementeria ci ha permesso di assumere nuovo personale e di farlo entrare nel mondo Heidelberg Materials, una delle più grandi realtà aziendali del settore delle costruzioni.


 

La cementeria è all’avanguardia in termini ambientali?

La cementeria era già dotata delle tecnologie necessarie a garantire performance ambientali di alto livello e nel pieno rispetto dei limiti di legge.  Parte dell’investimento di 5 milioni di euro dedicato al riavvio dell’impianto è stato destinato a un ulteriore miglioramento del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), un catalizzatore che contribuisce in modo determinante alla sensibile riduzione delle emissioni. La cementeria di Sarche è una delle poche in Italia a utilizzare un sistema così avanzato di abbattimento degli ossidi di azoto. Potremmo definirla una cementeria con “la marmitta catalitica”.
E' stata completamente ammodernata la sala centralizzata con nuove e performanti tecnologie per il controllo delle attività della cementeria al fine di garantire una migliore sicurezza per l’impianto ed è stata realizzata la completa copertura del capannone per lo stoccaggio delle materie prime

La capacità produttiva della cementeria è sempre stata di 250.000 tonnellate annue di cemento e tale resterà. Operiamo e vogliamo continuare a operare nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità di prodotto e di processo rispettando la realtà che ci ha accolto e ci circonda.

GUARDA: La ripartenza della cementeria di Sarche sul TGR Rai Trentino


Oltre a essere all’avanguardia per le tecnologie utilizzate, come avviene il monitoraggio e il controllo delle emissioni? Chi ne garantisce il pieno rispetto?

Tutti gli impianti Heidelberg Materials in Italia, tra cui ovviamente anche Sarche, adottano le migliori tecnologie per la riduzione e il controllo delle emissioni: da sempre concentriamo i nostri sforzi sulla minimizzazione degli impatti sull’ecosistema, la riduzione delle emissioni e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse, nel rispetto della normativa di legge e secondo i principi dello sviluppo sostenibile. 
Il sistema di monitoraggio in continuo sulle emissioni è oggetto di controlli effettuati da laboratori esterni accreditati per garantirne l'efficienza. Inoltre, anche l’APPA può effettuare controlli in qualunque momento lo ritenga opportuno. Con il riavvio del forno, il sistema di monitoraggio è stato completamente rifatto secondo gli standard qualitativi più moderni. I dati del monitoraggio saranno trasmessi quotidianamente tramite un sistema informatico all’APPA.


 
Si utilizzeranno i fanghi come combustibile alternativo?

L’impianto utilizzerà fanghi biologici essiccati, per circa il 20% dell’apporto di calore necessario alla produzione di clinker, in sostituzione dei combustibili fossili tradizionali. Un quantitativo limitato già autorizzato tramite AIA e utilizzato nel 2014 quando operava a ciclo completo. I fanghi biologici essiccati sono a tutti gli effetti una biomassa: il loro utilizzo consente un risparmio di emissioni di CO2. 
L’utilizzo di questo tipo di fanghi come combustibile permette di sostituire il pet coke e, inoltre, con essi non si producono ceneri. Come già avvenuto quando l’impianto operava a ciclo completo, l’utilizzo dei fanghi biologici essiccati avviene garantendo il controllo in continuo delle emissioni in atmosfera e non cambia le emissioni né qualitativamente né quantitativamente. 


 
La ripresa delle attività di cementeria comporterà un aumento dei passaggi di camion?

No: al contrario, porterà a una diminuzione del traffico pesante. La capacità produttiva di cemento dell’impianto è rimasta di 250.000 tonnellate annue, pari a quelle attualmente prodotte come centro di macinazione.

Il passaggio dei camion è ridotto sensibilmente perché la cementeria è tornata a produrre localmente il principale costituente del cemento (il clinker) anziché riceverlo da altri stabilimenti del Gruppo, le materie prime necessarie per produrre il clinker proverranno direttamente dalla cava di Ponte Oliveti, contigua alla cementeria.

 Italcementi Sarche Riapertura
 


 

È possibile ricevere informazioni o visitare l’impianto?  

Certamente, noi ci sentiamo parte delle comunità in cui operiamo: buona parte delle nostre maestranze sono locali per esempio, e quindi è fondamentale per noi mantenere un dialogo aperto e costruttivo con il territorio per spiegare come si svolge la nostra attività, a partire dalla produzione del clinker.

L’impianto, in un’ottica di piena trasparenza nei confronti del territorio e della comunità di cui fa parte, ha e avrà sempre le proprie “porte aperte” per tutti coloro che vorranno visitarlo e vedere dal vivo il ciclo di produzione del cemento o avere informazioni e approfondimenti. 

 

Per ulteriori approfondimenti scrivete a ufficiostampa.ita@heidelbergmaterials.com

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